Fucina del raccontare innovativo

Vonnegut, tra forma e contenuto, oltre lo storytelling

kurt vonnegut
Spesso m’interrogo sul “raccontare” nei suoi significati più profondi. Penso alla capacità di trasmettere conoscenza e di veicolare valori, alla forza delle metafore, al potere di focalizzazione e di proiezione, ai risvolti catartici, al carattere ipnotico delle storie. E poi vengono le forme: quella orale, quella visuale, quella dei non detti condivisi… e quasi diventa un viaggio a cavallo tra Letteratura e Antropologia.
Perché abbassare il racconto a invenzione del marketing, attraverso la moda dello storytelling? Il racconto non è forse un’Arte? Quale il senso di coniare neologismi che rappresentano l’evoluzione commerciale del copywriting, invece di preservarla come fonte d’ispirazione e di bellezza? Se invece continuassimo a chiamare “comunicazione d’impresa” il lavoro con i Clienti e “arte del racconto” il lasciarsi sprofondare nella scrittura, nella recitazione e nella musica, perdendosi in cerca d’ispirazione?
In questo periodo mi affascina, in particolare, Kurt Vonnegut, scrittore americano che ho scoperto quasi casualmente, fuori dai circuiti letterari tradizionali. In “Bagombo Snuff Box” – raccolta di racconti brevi pubblicata nel 1999 – Vonnegut propone otto regole del raccontare, che ci ispirano e vogliamo condividere:
1. Utilizza il tempo del lettore sconosciuto in modo che lui – o lei – abbia la sensazione che il tempo impiegato non sia stato sprecato.
2. Dai al lettore almeno un personaggio per cui tifare.
3. Ogni personaggio dovrebbe volere qualcosa, fosse anche solo un bicchiere d’acqua.
4. Ogni frase deve fare una di queste due cose: rivelare un personaggio o portare avanti l’azione.
5. Inizia la narrazione il più possibile vicino alla fine.
6. Sii sadico. Non importa quanto sia dolce, amabile e simpatico il protagonista del tuo racconto: fagli accadere cose terribili, in modo che il lettore possa vedere di che pasta è fatto.
7. Scrivi pensando di essere gradito a un lettore soltanto. Se pensi di poter piacere a tutti, non piacerai a nessuno.
8. Dai al lettore più informazioni possibili, il più presto possibile. Al diavolo la suspense: i lettori devono avere una completa comprensione di ciò che accade, del quando e del perché. Dagli l’impressione che potrebbero scrivere loro stessi la fine del racconto, nel caso in cui i tarli mangiassero le ultime pagine.

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